Parrocchia di San Verano


 Parrocchia

  Questa chiesa è dedicata a San Verano vescovo. Un santo francese che visse nel VI secolo. San Verano nacque a Vaucluse, paesello della Francia, l’anno 513 e morì nel mese di novembre del 590.

Le prime notizie storiche risalgono al 1064.

  Il vescovo di Torino, Landolfo, decide l’erezione di un monastero con la chiesa abbaziale e di un’altra chiesa per il popolo, questo territorio era il principale dei quattro borghi formanti la corte di Pinerolo che erano S. Pietro Val Lemina, il borgo di S. Donato e il monte Pepino che corrisponde all’attuale S. Maurizio, dove si sarebbe poi sviluppata la città di Pinerolo. A reggere il nuovo monastero, vennero chiamati i Benedettini Neri, provenienti dall’attuale Sacra di S. Michele. L’abbazia assume il rango di grande potenza politica ed economica estendendosi dalle alpi Cozie al mar Ligure. Nel 1632 Pinerolo cade sotto la Francia,
il re di Francia, Luigi XIII, che non si fidava dei monaci italiani li sostituisce con altri della stessa congregazione ma provenienti da Parigi.

  Nel 1693 il monastero e la Chiesa vengono saccheggiati, incendiati e completamente distrutti dagli eserciti alleati al duca di Savoia nell’intento di scacciare i francesi che si erano insediati in Pinerolo.
Prima del 1693 vi erano due chiese in Abbadia, l’una detta maggiore, la conventuale o cattedrale, dedicata a Santa Maria dell’Assunta e l’altra parrocchiale dedicata a San Verano.







il libro della storia dell’ Abbazia

di Santa Maria ora chiesa

di San Verano da uno studio

di Rossano Bruno

Cenni Storici

Fra il 1708 e il 1724 il duca Vittorio Amedeo II di Savoia, fa ricostruire, forse su disegno dell’architetto Lagrangia, di scuola juvarriana, la nuova chiesa con linee barocche ed il nuovo convento, adempiendo ad un voto fatto per la liberazione dai francesi della città assediata. La consacrazione della chiesa di S.Verano avvenne nel 1727 alla presenza di Vittorio Amedeo II (si può vedere una lapide marmorea all’ingresso della chiesa), nel 1746 fu ultimata la costruzione del campanile e lo stesso fu dotato di un orologio opera del pinerolese Luigi Vijno.

  Nel 1748 l’abbazia viene soppressa, con la costituzione della nuova diocesi di Pinerolo e divenuta una delle parrocchie della diocesi.Sotto l’ultimo abate, Rota, i monaci si vedono incamerare tutti i beni e devono lasciare definitivamente l’abbazia, (1802).

  La chiesa parrocchiale, compresa implicitamente nella cessione fatta da Napoleone a un generale a titolo di regalia, sarebbe diventata un magazzino o forse rasa al suolo se il comune di Abbadia non l’avesse acquistata per il servizio religioso della popolazione.

 Una parte dei beni del monastero viene utilizzata per installarvi il collegio femminile tenuto dalle dame del Sacro Cuore, poi divenuto collegio femminile Franchi ed infine il regio istituto “La Provvidenza”. Nel 1923 anche “La Provvidenza” chiude il “collegio” e vende le case e i terreni a privati cittadini.
Il parroco, don Giuseppe Falco, acquista nel 1957, 500 mq. di terreno e l’ex Cappella privata dei monaci, da tempo trasformata in casa di abitazione, comunicante con la Chiesa, per sistemarvi la Casa Parrocchia. I parroci dopo don Giuseppe Falco, don Francesco Granero, don Valter Bonetto, don Gustvo Bertea, don Alessandro Zanta, hanno portato avanti il restauro e il recupero della chiesa di San Verano fino all’attuale parroco don Luciano Bertinetto

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Piantina dell’Abbazia di Santa Maria

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